6 tendenze dell’Email Marketing per i prossimi 12 mesi
Ogni aspetto della vita, si sa, è influenzato da fattori sconosciuti e imprevedibili. Ma qualche idea su come andranno le cose nell’Email Marketing nei prossimi mesi, ce la siamo fatta.
E’ vero che l’Italia è sempre indietro su tutto, sia rispetto alla media Europea sia rispetto ai livelli altissimi degli americani. Ma quando si tratta di web e digital marketing, il terreno di confronto diventa più benevolo per il nostro paese, proprio grazie alle nostre ottime capacità tecniche, alla professionalità e alla creatività, che in ambito comunicazione & marketing sono fondamentali.
Poi c’è un dato di fatto: l’email è un’ottimo canale per fare business: è economico, dal ROI altissimo (secondo una ricerca DMA, 1 dollaro investito in email marketing genera ricavi per 38 dollari), facilmente accessibile e potenzialmente permette di raggiungere un numero molto grande di persone.
Secondo uno studio di Radicati Group (scarica il report), infatti , il volume di email inviate aumenterà del 5% ogni anno fino al 2019, e contestualmente aumenteranno anche le caselle di posta (al ritmo di 6-7% annui) come pure il numero di utenti che useranno l’email (3% all’anno). Numeri che da soli, però, non possono rendere felici gli email marketer: se da un lato il business dell’email è in espansione, purtroppo aumenteranno le problematiche legate alla deliverability e soprattutto le sfide per ottenere l’attenzione dei lettori. Che è il vero obiettivo di un’email!
Vediamo, allora, quali sono i principali trend (alcune sono, più che altro, delle speranze) che secondo gli esperti avranno un forte impatto sull’Email Marketing prossimo venturo.
1. Sempre più lettura in mobilità
Già oggi, quasi il 50% delle email viene aperta su dispositivi mobili. Per gli esperti, tuttavia, entro la fine dell’anno in corso, il numero di email lette su smartphone surclasserà di gran lunga il volume di quelle aperte su desktop. Questo è senz’altro vero nei paesi ad alto tasso tecnologico, dove c’è un’altissima
diffusione di telefonini smart tra la popolazione.
In Italia, però, nonostante i lusinghieri primi posti degli anni passati come paese con più telefonini (quelli
tradizionali, per intenderci), siamo ancora sotto la media in fatto di dispositivi smart (iphone e android): il tasso di penetrazione di smart device è, infatti,
solo del 66% in Italia, rispetto al 74% della Spagna, il 77% della Germania, il 130% del Regno Unito o addirittura il 150% della Svezia. Dopo di noi ci sono
paesi come Polonia e Ukraina.
Ad ogni modo, la tendenza è chiara, consolidata anche dalla rapida diffusione delle soluzioni cloud che porterà pian piano le aziende a ridurre il software installato direttamente sulla macchina locale (ovvero, prediligere webmail ai client locali), puntando al mobile per godere di un utilizzo davvero senza limiti.
Per chi volesse approfondire:
Lo studio di Flurry sull’uso del mobile in Europa 2021
2. Supporto di stili e media query da parte di Gmail
Fino ad oggi Gmail non è che abbia brillato in fatto di user experience. Basti pensare che le email vengono letteralmente “decapitate” della sezione <head>
, quella che nel sorgente HTML contiene proprio le definizioni di stili e media query. Ma stando alle notizie circolate ultimamente, il client di posta di Big G (uno tra i più diffusi, dopo Hotmail e Yahoo) aggiungerà presto il supporto di stili e media query alla sua versione web e alle app per smartphone (sia Android che iPhone), assicurando finalmente a designer, marketer e a noi ESP, la possibilità di realizzare email attraenti sia su desktop che su mobile, senza doversi più arrangiare.
Per chi volesse approndire:
Tabella di compatibilità “media query” sui dispositivi mobili
3. Real-time email marketing e personalizzazione
Si tratta di una nicchia ancora poco conosciuta ma già dalle ampie possibilità operative: includere, cioè, all’interno delle email contenuti realmente dinamici (come timer, conti alla rovescia, gif animate, ecc.) che possono contribuire ad attirare l’attenzione del lettore ma soprattutto a suscitare emozioni e reazioni rispetto a determinate azioni (ad es. con una gif animata si può simulare uno slider di immagini, che ha un potere attrattivo molto alto rispetto ad un’immagine statica).
L’uso di oggetti dinamici per realizzare (o simulare, nei client non ancora predisposti) slider, video, mappe, sondaggi, previsioni del tempo in tempo reale, e tanto altro, possono aiutare a creare contenuti davvero personali(zzati) in grado di incontrare gli interessi reali del destinatario. E quindi, a creare email con maggiori chance di conversione.
Per chi volesse approfondire:
Una delle più complete soluzioni per generare contenuti real time
4. Anche l’occhio vuole la sua parte
Dimentichiamoci le email nero su bianco o quelle “tutte immagini“: sono troppo semplici e non attirano l’attenzione del lettore, se non quella dei filtri antispam!
Grazie alle possibilità offerte dai moderni tool per l’email marketing (tra questi il nuovissimo Email Builder drag&drop di Mailforce), anche i designer e i marketer meno esperti potranno realizzare email gradevoli, occupandosi più dei contenuti, dei colori, delle immagini e dei font piuttosto che dell’HTML sottostante.
L’uso del design modulare permette già adesso di costruire un’infinità di layout (persino, responsive) e scelte estetiche per offrire gli stessi contenuti. I template modulari (sui quali si basa il nostro Builder) consentono cioè di evitare email ogni volta diverse, errori di codifica, layout complessi e pesanti. Creare email davvero belle, cioè, diventerà sempre più una necessità e non soltanto una raffinata ed eccentrica possibilità per pochi.
Purtroppo, oggi, soltanto chi usa Mail, l’app nativa di iOS, può beneficiare di molte possibilità extra in termini grafici. Un pò meno su Android. E, comunque, l’apertura di Gmail a stili e media query aprirebbe scenari vastissimi.
5. Social media e Email marketing andranno a braccetto
Sono finiti i tempi in cui si raccontava la favoletta secondo cui l’email si sarebbe estinta in favore dei Social, favola puntualmente smentita dai fatti e dalle statistiche.
Certo, c’è ancora una fascia di popolazione giovanile che preferisce i social network, le chat e gli sms alle email: ben presto, però, molti di
loro, per motivi di studio o di lavoro, dovranno iniziare ad utilizzarle e a prenderle in seria considerazione. In altre fasce d’età, invece, la percezione dell’importanza delle email è ben consolidata, ed anzi c’è l’idea che il social sia quasi una perdita di tempo o comunque solo un supporto alle attività di branding.
In questo giocano un ruolo le possibilità che abbiamo visto prima (contenuti real time, personalizzati, modular design).
In ogni caso, questi due canali di internet marketing andranno sempre più a braccetto: i social media acquisiranno il ruolo di lead generator e quindi di strumenti per trovare contatti qualificati e alimentare liste in modo naturale, mentre l’email diventerà sempre più ricca di contenuti social come share buttons e link verso post e pagine dei social.
Per chi volesse affrondire:
Presentazione ricerca di Gigaom/Extole su MarketingProfs
6. E’ giunto il momento di dire addio alle liste comprate
Possiamo affermare con certezza che le cosiddette batch and blast email, ovvero quelle email inviate indiscriminatamente a tutti
i contatti senza alcun tipo di considerazione rispetto alle preferenze (interessi, aspettative) del singolo destinatario, perderanno via via capacità di attrarre e di convertire. Questo è ciò che accade negli invii DEM a liste indistinte per sesso, età, preferenze che – oltre a costituire un serio ostacolo alla deliverability – producono alti tassi di disiscrizione e di complaints.
Al contrario, si preferirà un approccio in grado di garantire alti livelli di performance delle campagne email, basato – come abbiamo già detto – su comunicazioni più personalizzate e contenuti più rilevanti.
E, poi, ancora una volta, basta con le liste comprate, noleggiate, trovate su internet, avute in regalo: oltre che essere illegale e illecito, l’invio di email a questi contatti è anche inefficace dal punto di vista del marketing.